I simboli di Pasqua

L'uovo infatti somiglia a un sasso e appare privo di vita, così come il sepolcro di pietra nel quale era stato sepolto Gesù. Dentro l'uovo c'è però una nuova vita pronta a sbocciare da ciò che sembrava morto. L'usanza dello scambio di uova decorate si sviluppò, nel Medioevo come regalo alla servitù. Sempre nel Medioevo prese piede anche una nuova tradizione: la creazione di uova artificiali fabbricate o rivestite in materiali preziosi, destinata agli aristocratici e ad i nobili. La leggenda tramanda che Maria Maddalena si recò al cospetto dell’imperatore Tiberio annunciandogli la resurrezione di Cristo. L’imperatore, incredulo, rispose che era impossibile che qualcuno risorgesse dai morti ;così come era impossibile per un uovo diventare rosso. Immediatamente l’uovo portato da Maddalena si tinse di questo colore.

La Colomba è simbolo del perdono: Nella Genesi (8, 11) è una colomba a portare a Noè il rametto d’ulivo che annuncia la fine del Diluvio universale e l’inizio della salvezza e di una nuova era di pace tra Dio e gli uomini.

L’Agnello: durante la pasqua ebrea c'è il sacrificio dell'agnello. Durante la Pasqua cristiana l'agnello è simbolo della mite morte di Gesù. Dopo la profezia di Isaia, «Dio ha fatto ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti. Lo si maltratta, e lui patisce e non apre bocca, simile all’agnello condotto al macello», Giovanni il Battista dirà a Gesù che gli veniva incontro nella valle del Giordano: «Ecco l’agnello di Dio: ecco Colui che toglie i peccati del mondo».

Giglio pasquale (narciso): nella Bibbia il Dio dice di sè stesso: «Io sono un narciso della pianura di Saron, un giglio delle valle!». I primi cristiani credevano che il narciso nacque dalle lacrime di Eva che lasciava il paradiso.

Coniglietto la lepre, con la caratteristica del suo manto che cambia colore secondo la stagione, venne indicata da sant’Ambrogio come simbolo della Risurrezione. Gli studiosi credono che il coniglio fosse il simbolo bisantino di Gesù. Secondo l’antica tradizione tedesca il coniglio regala ai bambini le uova colorate. Un mito racconta dell’antica dea latina della primavera, Ostara, che divenne Easter, l’attuale nome della Pasqua in lingua inglese. Un gioreno un coniglietto volendo piacere alla dea cominciò a lasciare in giro uova decorate con i colori dell’arcobaleno. La dea apprezzò talmente tanto il gesto da chiedere al coniglio di andare in giro per tutto il mondo a donare le sue uova a tutti gli uomini. La tradizione di nascondere le uova colorate nel giardino è nata nel XVIII sec. Le uova così belle non potevano essere di una gallina. In Sassonia credevano che sono di un gallo, in Baviera di una volpe… Ma oggi la versione più diffusa è che sono di un coniglio…

Pelicano: simboleggia Cristo che dona il proprio corpo come cibo e il proprio sangue come bevanda durante l’ultima cena. La ragione è legata ad una antica leggenda secondo la quale questo uccello nutriva i suoi piccoli con la propria carne ed il proprio sangue.

Farfalla: la vita di una farfalla passa tra tre tappe, bruco, bozzolo e farfalla. Anche per un uomo ci sono tre tappe: la vita terrestre, la morte e la ressurezione. La farfalla che dal chiuso del bozzolo si apre al sole e prende a volare ricorda il passaggio dal buio della morte alla luce della vita.

Pavone: simbolo della resurrezione e della vita eterna. Si riteneva che sue carni, in particolari condizioni, non sarebbero mai anda te in putrefazione. Per questo era considerato anche come un simbolo di immortalita’. Il fatto che nella stagione invernale perdesse le piume e ne acquistasse di nuove ed addirittura piu’ belle a primavera, fece si’ che il mondo cristiano dei primi secoli lo adottasse come simbolo di resurrezione. Questa e’ la ragione per cui le sue raffigurazioni sono state ritrovate numerose nelle catacombe di Roma.